CHI SIAMO

L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è un’associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio. Fondata nel 1968 da don Oreste Benzi è impegnata da allora, concretamente e con continuità, per contrastare l’emarginazione e la povertà. La Comunità lega la propria vita a quella dei poveri e degli oppressi e vive con loro, 24 ore su 24.

La condivisione diretta con gli emarginati, i rifiutati, i disprezzati è una strada scomoda, che obbliga a non chiudere gli occhi sulle ingiustizie. Una strada che una volta intrapresa affascina, cattura, conduce ad abbandonare i falsi miti che troppo spesso portano all’infelicità. Oggi la Comunità siede a tavola, ogni giorno, con oltre 41 mila persone nel mondo, grazie a più di 500 realtà di condivisione tra case famiglia, mense per i poveri, centri di accoglienza, comunità terapeutiche, Capanne di Betlemme per i senzatetto, famiglie aperte e case di preghiera. La Comunità opera anche attraverso progetti di emergenza umanitaria e di cooperazione allo sviluppo, ed è presente nelle zone di conflitto con un proprio corpo nonviolento di pace, “Operazione Colomba”. Dal 2006 APG23 siede alle Nazioni Unite con lo Status di Consultative Special nell’Ecosoc (Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite), facendosi portavoce degli ultimi del mondo laddove i leader internazionali prendono le decisioni sulle sorti dell’umanità. Grazie alla forza dei suoi membri, dei volontari e di chi la sostiene la Comunità Papa Giovanni XXIII porta avanti il grande progetto di solidarietà di don Oreste: essere famiglia con chi non ce l’ha. La Comunità Papa Giovanni XXIII è una realtà complessa e dinamica, come lo sono le sfide che ogni giorno affronta per essere famiglia di bambini (spesso con gravi disabilità), ragazze madri, persone con deficit psichici e fisici, ex tossicodipendenti, anziani soli, vittime del racket, persone senza fissa dimora, ex carcerati, ex alcolisti. Per dare a tutti questi piccoli “le risposte di cui hanno bisogno, non quelle che possiamo”, nei suoi 50 anni di storia APG23 ha dato vita a numerose realtà giuridiche, in Italia e all’estero. Cooperative sociali, associazioni di volontariato, realtà imprenditoriali concorrono a creare le fondamenta della “Società del Gratuito” anche in ambito lavorativo e costituiscono un piccolo universo di solidarietà e di vita. In questo compito la Comunità Papa Giovanni XXIII non è sola: una fitta rete di relazioni operative si è instaurata con singoli cittadini, associazioni e cooperative, fondazioni bancarie e di erogazione, aziende, enti pubblici in Italia e all’estero. Questa rete attiva e dinamica permette non solo di mantenere l’attività ordinaria, ma anche di sviluppare progetti nuovi che rispondano alle emergenze. In questi ultimi anni, per esempio, si è molto rafforzata l’azione in favore dei senza fissa dimora, con le “Capanne di Betlemme”, e dei detenuti, con le “Comunità Educanti con i Carcerati”, e d’altra parte si sono aperte nuove presenze in numerosi Stati stranieri (dall’Argentina al Nepal, dalla Grecia al Camerun): solo una comunità coesa al suo interno e capace di attivare solide collaborazioni all’esterno può far fronte alle sfide del presente, mantenendo sempre un occhio rivolto al futuro. L’attività di contrasto alla tratta e al grave sfruttamento in Comunità nasce quasi per caso negli ’90. Da tempo, le nostre unità di strada incontravano e supportavano i senzatetto e così, quasi inconsapevolmente, i nostri operatori hanno iniziato ad avvicinarsi al mondo della prostituzione, ad incontrare le ragazze che si prostituivano e a coinvolgersi nelle loro storie. L’approccio e le esigenze specifiche del target hanno stimolato la formazione di specifiche unità di contatto che in breve tempo si sono attivate su Rimini, dove l’Apg23 nasce, e da lì si sono diffuse in tutta Italia.

Nella città di Bologna, l’attività di contatto delle ragazze impegnate nella prostituzione prende avvio, con il primo gruppo di volontari, nel 1996 e da allora il progetto è cresciuto sia in attività strutturate che in risorse investite. Nel 2000, l’Apg23 entra a far parte della neonata Rete Oltre La Strada e diviene ente attuatore del programma di tutela promosso dal Comune di Bologna con gli altri capoluoghi di provincia della regione.

Dal 2013 prende avvio a titolo volontario la ricerca-azione sul fenomeno dell’accattonaggio e sulle possibili interconnessioni con la tratta e il grave sfruttamento. Dal 2016 il progetto, ancora in essere, viene ufficialmente inserito nelle attività coordinate e gestite dalla rete Oltre La Strada.

Di seguito i numeri del progetto dal 2003 ad ottobre 2021.

Sono state seguite 592 persone, di cui il 77% era di sesso femminile.

Le nazionalità coinvolte sono state sono state 36 con una netta predominanza di quella nigeriana

e le tipologie di sfruttamento variano da quello sessuale, nettamente maggioritario, allo sfruttamento lavorativo, per accattonaggio e nelle economie illegali

I canali di accesso al programma sono svariati

e svariate sono le nazionalità convolte, benché, specie negli ultimi anni, la nazionalità maggiormente beneficiaria dei nostri interventi sia quella nigeriana

e oltre l’82% delle persone in programma hanno ultimato con successo il progetto individualizzato a loro destinato

Consapevoli che la complessità è esplorabile solo con una pluralità di sguardi e prospettive, i Quaderni della tratta raccolgono anche il contributo di professionisti esterni all’Associazione Comunità papa Giovanni XXIII che vengono di seguito presentati.

Erika Agresti

psicologa e psicoterapeuta, lavora privatamente in ambito clinico a Imola (BO) e come insegnante di sostegno presso una Scuola Secondaria di Secondo grado.

Opera da anni, in diversi contesti (ASL, Comuni, Scuola), in servizi di supporto per adolescenti e le loro famiglie, in particolare in ottica preventiva o in situazioni di marginalità, valorizzando il lavoro di rete.

Come socia della cooperativa RicercAzione (Faenza-RA) dal 2004 al 2012 ha approfondito la lettura dei bisogni del territorio e la ricerca psicosociale, in particolare in situazioni di difficoltà e di rischio degli adolescenti con una impostazione metodologica di ricerca intervento. Ha condotto alcuni progetti di sostegno psicologico per la popolazione straniera del territorio faentino (sostegno alla maternità, ridefinizione del progetto migratorio).

Dal 2008 è referente tecnico per l’ente di adozioni internazionali Associazione Ernesto Onlus (Imola).

E’ socia dell’Associazione Diversa/Mente APS dal 2006, è stata vicepresidente e presidente, al momento co-conduce il Gruppo Formazione e partecipa alle attività cliniche. Con l’associazione Diversa/Mente, in collaborazione con le istituzioni del territorio e con le scuola, promuove una visione ed un ascolto plurale (multiprofessionali, aperti a visioni culturali differenti in senso lato) nell’approccio alle dinamiche educative.

Patrizia Brunori

psicologa, psicoterapeuta psicoanalitica, lavora privatamente in ambito clinico è didatta dell’IPPG (Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo) e segretaria scientifica del CRPG (Centro Ricerche di Psicoanalisi di Gruppo) di Bologna, dal 2021, direttrice dal 2021 della rivista dell’IIPG Koinos. Gruppo e funzione analitica.
Opera anche nel campo della formazione e della supervisione in molteplici contesti istituzionali ( Comune, ASL, ASP, Associazioni).
In questa area ha pubblicato nel 2016 il lavoro collettivo: Per una psicoanalisi nelle istituzioni. Pensare in gruppo. Armando 2016
Dagli anni 2000 si occupa di clinica, ricerca e formazione nell’area del trauma, con particolare riferimento ai traumi della guerra, della migrazione e dell’esilio.
Ha pubblicato in questa area molteplici articoli e il testo collettivo: Traumi di Guerra. Un’esperienza psicoanalitica in Bosnia- Erzegovina, Manni, Lecce 2003.
Dal 2008 è socia di Diversa/mente – Associazione di Promozione Sociale per la clinica e la psicologia transculturale e il dialogo interculturale – per la quale é referente e coordinatrice del gruppo etnoclinico che opera in area clinica, educativa, psicosociale e di comunità, con un approccio etnopsichiatrico ed etnopsicoanalitico.
In questa area ha pubblicato diversi articoli e il volume collettivo a cura di Gozzi G. Al di qua al di là dei confini, Ombre corte, Verona, 2020
E’ docente nel Master in “Diritti Umani, Migrazioni, Percorsi di inclusione interculturale” dell’Università degli studi di Bologna, Campus di Ravenna.

Filomena Cillo

antropologa culturale ha svolto lavori di ricerca attorno ai temi del corpo e della malattia. Ha conseguito una specializzazione in Cure Palliative Pediatriche presso l’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa di Bologna. Ha fatto parte per anni dell’équipe Devereux del centro di Salute Mentale Scalo, approfondendo i temi e la pratica della clinica rivolta a persone con sofferenze legate all’esperienza migratoria e italiani con altre vulnerabilità sociali.

Dal 2012 fa parte dell’associazione Diversa/mente di cui è attualmente la presidentessa e co-conduttrice del gruppo clinico.

Su i suoi argomenti di ricerca ha pubblicato vari articoli per la rivista Dialoghi Mediterranei e ha contribuito alla realizzazione del volume collettivo a cura di Gozzi G. Al di qua al di là dei confini – sguardi alla radice delle migrazioni contemporanee, Ombre corte, Verona, 2020.

Lavora come educatrice professionale con adolescenti. Collabora con diverse associazioni del territorio interessandosi ai temi dell’educazione interculturale come necessità civica e alle dinamiche di appropriazione dello spazio urbano. Dal 2015 al 2019 è stata coordinatrice nazionale del progetto europeo di turismo responsabile Migrantour per l’associazione Next Generation Italy. E’ docente nel Master in “Diritti Umani, Migrazioni, Percorsi di inclusione interculturale” dell’Università degli studi di Bologna, Campus di Ravenna.

Alessandra Inglese

psicologa psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico, dal 1989 esercita in ambito clinico in regime di libera professione. Ha svolto inoltre attività di formazione per conto di enti pubblici, privati e no profit, in ambito sanitario, sociale, educativo, aziendale.

Socia fondatrice di Diversa/mente, ne è stata, per più mandati, presidente e vicepresidente. All’interno dell’associazione si occupa di clinica, supervisione, ricerca, formazione, progetti sul territorio. Dal 2018 è referente e coordinatrice dei progetti e delle attività per la Rete Antidiscriminazione del Comune e della Città Metropolitana di Bologna. Ha pubblicato articoli e contribuito alla realizzazione del volume collettivo a cura di Gozzi G. Al di qua al di là dei confini – sguardi alla radice delle migrazioni contemporanee, Ombre corte, Verona, 2020.

E’ docente nel Master in “Diritti Umani, Migrazioni, Percorsi di inclusione interculturale” dell’Università degli studi di Bologna, Campus di Ravenna.

Renata Alexandre Lins

psicologa e psicoterapeuta psicoanalitica individuale e di gruppo, iscritta all’Albo degli Psicologi della regione Emilia-Romagna. Lavora in ambito clinico e istituzionale dal 2002. Ha ottenuto la laurea quinquennale in Psicologia presso l’Università di San Paolo, Brasile nel 2001 e in seguito ha frequentato la Scuola di Specializzazione quadriennale in Psicoanalisi – Teoria e Clinica all’Istituto Sedes Sapientiae di San Paolo.
Nella sua attività come libero professionista si occupa di Consultazioni Psicologiche e di Psicoterapia Psicoanalitica individuale e di gruppo, rivolta ad adulti e adolescenti, coppie e famiglie. Dal 2019 ha rifondato il suo studio a Bologna, dopo la scelta di trasferirsi in Italia.
Parallelamente al percorso in studio privato ha lavorato in numerosi contesti clinico-istituzionali, psicosociali, nell’ambito della salute mentale (istituzioni pubbliche, private e del terzo settore), con persone che presentano delle sofferenze psichiche che richiedono una complessità di sguardi multidisciplinare come contenitore elaborativo.
A Bologna, dal 2018, collabora con l’Associazione Diversa/mente – Associazione di Promozione Sociale per la clinica e la psicologia transculturale e il dialogo interculturale, dove si lavora a partire da un’équipe multidisciplinare (psicologi, psicoterapeuti, antropologi, storici, mediatori culturali, ecc.) con persone provenienti da diverse culture. Partecipa al Gruppo Clinico, al Gruppo Formazione e al Consiglio Direttivo come vice-presidente.
Dal 2019 è socia inoltre del CRPG di Bologna (Centro di Psicoanalisi di Gruppo) dove partecipa ai gruppi di studio, discussioni cliniche ed eventi formativi.

Luisa C. Messina
antropologa culturale ed educatrice, lavora a Bologna come coordinatrice operativa nel settore dell’housing sociale presso una struttura di transizione abitativa che accoglie famiglie in disagio abitativo, economico e sociale, e come educatrice professionale in Valsamoggia nel progetto Albergo diffuso, rivolto a famiglie o adulti singoli in difficoltà.
Ha collaborato con la rivista Dialoghi Mediterranei pubblicando articoli di interesse antropologico, legati al tema della migrazione e della violenza strutturale.
Collabora come educatrice e atleta presso la palestra popolare TPO in progetti rivolti all’integrazione e all’inclusività di minori a rischio.

‘TRATTA-RI TRATTO: ASSONANTI E LEGATI’
Il mio contributo al progetto segue questo binomio.
Maria Cristina Flammini
artista intermittente ma costante,
mai paga e sempre curiosa di nuove dimensioni e stimoli.

mariacristina5554@gmail.com

Acquarello, liberamente ispirato da immagini tratte dalle rete

Acquarello, liberamente ispirato da immagini tratte dalle rete

Acquarello, liberamente ispirato da immagini tratte dalle rete

I numeri dei ‘Quaderni della Tratta’

I ‘Quaderni della Tratta’ è un progetto a cui pensiamo da anni e che nel periodo della pandemia da Covid19 si è via via concretizzato.

L’idea di fondo era quello di creare un strumento di studio e confronto sulle tematiche fondanti del nostro lavoro, la tutela e la protezione delle vittime di tratta e grave sfruttamento.
L’obiettivo che ci poniamo è rendere la rivista e il relativo sito un punto di divulgazione e confronto sul nostro lavoro. Uno strumento in cui possiamo organicamente mostrare i risultati del nostro impegno e in cui possa essere ospitato il confronto con altre discipline e con altri professionisti.

In quest’ottica organica di studio e confronto, rieditiamo sotto il nuovo cappello dei Quaderni, report già realizzati negli anni passati.

N.1 – anno 2017